Accessibilità Digitale

6 strumenti automatici per le analisi di accessibilità web

Alcuni strumenti sono gratuiti mentre altri sono a pagamento. Eccone alcuni:

Quelli che personalmente uso di più sono WAVE e IBM EAC, in forma di estensioni per il browser, sono disponibili sia per Firefox che per Chrome, e MAUVE che permette di avere delle scansioni periodiche automatizzate.

MAUVE in particolare è uno strumento italiano realizzato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche, per mia esperienza è ancora in uno stato sperimentale, ma so che è in continuo sviluppo e lo ritengo comunque molto valido, soprattutto perché si attiene alle linee guida italiane di AGID.

WAVE funziona molto bene perché permette di avere un’idea direttamente nella pagina web di quali sono le problematiche principali: contrasti colore non sufficienti, link vuoti, testi alternativi mancanti, e via dicendo. A mio avviso non è molto preciso ed è da abbinare ad altri strumenti per avere un’analisi più completa, ma è ottimo per un controllo rapido e una prima analisi.

Il tool della IBM invece lo trovo molto più preciso e molto più tecnico, per certi versi un po’ più scomodo, infatti per fare un rapido controllo meglio usare WAVE. Permette di scansionare una pagina e anche di generare un report sul momento, e segnala errori che altri strumenti automatici potrebbero non riuscire a rilevare, ad esempio quando una sezione di navigazione non ha un testo di riferimento (cioè una label).

Lighthouse è lo strumento gratuito e open source di Google che viene spesso usato da chi fa SEO per trovare opportunità di miglioramento, in particolare sulle prestazioni e la velocità della pagina, ma fornisce anche l’analisi di accessibilità. È meno utilizzato rispetto ad altri tool ma è sicuramente da tenere in considerazione.

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